Consorzio per la salvaguardia dei castelli storici del Friuli Venezia Giulia
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Fortezza di Grado

L'unica torre superstite,trasformata in abitazione,sita in Campiello della Torre,angolo piazza XXVI Maggio.
L'unica torre superstite,trasformata in abitazione,sita in Campiello della Torre,angolo piazza XXVI Maggio.

Importante sito sin dall'antica Roma Imperiale, il "castrum gradense" sorse all'imboccatura del corso fluviale denominato Natissa, attraverso il quale era possibile risalire fino al Porto di Aquileia.
Luogo strategico per la difesa di Aquileia stessa dal II secolo d.C., tra il 402 e il 408 d.C. ospitò gli aquileiesi in fuga dalle orde visigote di Alarico prima e di Attila e dei suoi Unni poi, nel 452 d.C., e successivamente, nel 568, per evitare i saccheggi longobardi. anche per questi motivi, mancando la sicurezza e la stabilità, la sede del Patriarcato fu trasferita da Aquileia a Grado, a partire dal patriarca Paolo (567-569).
In seguito allo scisma dei Tre Capitoli vennero eletti due Patriarchi, uno con sede ad Aquileia e uno a Grado. Iniziò così una secolare disputa per la supremazia ecclesiastica sui territori del Friuli. Questo fatto minò alla base i pacifici rapporti sino ad allora intercorsi tra le due città: infatti fu ben presto evidente che non potevano coesistere serenamente due sedi patriarcali. Nel 993, rafforzata nelle sue difese per opera del doge Orseolo II, Grado fu conquistata dal patriarca Popone, che tuttavia non riuscì a conservarla. Nel 1027 il Papa decretò definitivamente la supremazia di Aquileia su Grado e quindi sulla provincia veneta.
Nel 1451 con la bolla "Regis aeterni" il pontefice Nicola V, ridimensionò definitivamente le velleità dei gradesi in merito alla sede patriarcale, che venne trasferita a Venezia. Ridotta a semplice pieve, subì saccheggi dagli inglesi nel 1810, dai Francesi nel 1812 e cadde infine sotto il dominio austriaco nel 1815, congiungendosi all'Italia solo nel 1915.
Ben poca cosa si può apprezzare dell'antica fortezza: restano visibili una parte della cinta fotificata, con una sopraelevazione di epoca recente, una casetta contraffortata, costruita sulla cinta medievale e l'antica torre, ora rimaneggiata; mentre del fortino cinquecentesco, ancora presente agli inizi del secolo, non resta più alcuna traccia.