Consorzio per la salvaguardia dei castelli storici del Friuli Venezia Giulia
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Castello di Maniago

I resti del castello con la chiesetta di San Giacomo.
I resti del castello con la chiesetta di San Giacomo.

Il 12 gennaio 981 l'imperatore Ottone II confermava al patriarca d'Aquileia Rodoaldo il possesso feudale della "cortem que vocatur Maniacus". Il maniero doveva essere di notevoli proporzioni e comprendente, oltre che le abitazioni dei signori, ricordati a partire dal 1195, anche la domus patriarcale, tre torri e varie cinta di mura. I Maniago, coinvolti in molte lotte feudali, qui subirono le offese di Ezzelino III da Romano e Vecellone da Camino nel 1216, e ancora qui, assaliti da Enrico di Prampero e Gualtierpertoldo di Spilimbergo, riuscirono a prevalere sugli assedianti. Nel 1337 il patriarca Bertrando di Saint Geniès investiva i Maniago del castello, dei fortilizi e del borgo anche se già nel 1386 questi perdevano i possedimenti a causa dei disordini contro il patriarca Filippo d'Alenon, situazione questa rientrata già nel 1393 quando il nuovo patriarca Giovanni V di Moravia reintegrava detti signori nel possesso dell'antico feudo. Distrutto a séguito del disastroso terremoto del 1511, il fortilizio fu abbandonato definitivamente nella prima metà del secolo XVII.