Consorzio per la salvaguardia dei castelli storici del Friuli Venezia Giulia
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Castello di Invillino (Villa Santina)

Il colle Santino con la pieve di Santa Maria Maggiore, VII-XV secolo.
Il colle Santino con la pieve di Santa Maria Maggiore, VII-XV secolo.

L'importanza di questo sito archeologico si riscontra già in epoca molto remota, infatti «Gisulfo II, terzo duca longobardo del Friuli, disponeva nel 610 il rafforzamento di alcuni castra fra Isonzo e Tagliamento per far fronte agli Avari e uno dei fortilizi da apprestarsi era Ibligo che alcuni storici attuali identificano con Invillino».
Già insediamento in epoca romana, nel 1219 e nel 1278 viene citato il luogo all'interno di una stipula di alleanze ed entro una dichiarazione effettuata dal gastaldo della Carnia in riferimento alla bontà del suo operato nell'esercizio della giustizia.
Fu inoltre possedimento patriarcale e la Chiesa aquileiese lo tenne, lo mantenne e lo difese in diverse occasioni, anche se sembra che nel 1353, per ordine dello stesso Patriarca, le mura del maniero furono radicalmente smantellate. I suoi possedimenti rimasero invariati, e nel 1389, nel 1402 e nel 1441 si hanno notizie di nuove investiture di questo feudo.
Attualmente restano poche tracce dell'antico fortilizio.