Consorzio per la salvaguardia dei castelli storici del Friuli Venezia Giulia
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Castello di Manzano

Resti delle mura.
Resti delle mura.

Oppostisi nel 1431 alla repubblica di Venezia, i signori di Manzano riuscirono ad ottenerne l'indulgenza per l'intercessione della comunità di Cividale, ma la Serenissima ordinò ugualmenete la distruzione del castello di Manzano, che avvenne quello stesso anno. La storia di questo edificio è legata a quella del potente casato ministeriale dei suoi feudatarî, protagonisti nella Storia del patriarcato d'Aquileia fin dal secolo XII. Di probabile origine tedesca, s'insediarono in Friuli verso il secolo XI e ricoprirono sùbito cariche importanti: sedettero nel parlamento friulano e nel consiglio di Cividale e, nel 1227, Corrado di Manzano fu eletto vicedomino della Chiesa d'Aquileia. I resti dell'antico maniero occupano la sommità d'un colle sopra il fiume Natisone: una posizione ideale per il controllo della strada diretta a Cividale e a Gorizia; esso era munito verso ponente da spalti, mentre il versante a mezzogiorno era naturalmente protetto dalle asperità del terreno che scende a strapiombo. Del castello, ch'ebbe forma circolare, rimane un imponente muro costituito da conci di pietra squadrati.